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empre più spesso e per ogni argomento ovunque si parli o si legga viene menzionata la parola “ innovazione”.
Traggo spunto da una pubblicità caratterizzata dallo slogan: “L’innovazione è nelle tue mani”. Eppure così difficile appare, a chi vuole attuarla davvero, quasi fosse un vocabolo sconosciuto nel nostro quotidiano, quasi una parola che diventa nemica quando la si vuole concretizzare.
Un vero cambio epocale, ci impone cambiamenti ma è necessario avere molto coraggio per camminare in una direzione nella quale il percorso non è stato ancora tracciato.
In un momento di così grande trasformazione, anche sociale dovremo essere “trasformisti” in ogni campo, attraverso una nostra opinione , forti della nostra capacità intellettuale e dovremo avere “ il coraggio di non aver paura”.
Mi rivolgo soprattutto a chi, come me, attraverso la ricerca, lo studio e la capacità di sintesi, prova ad attuare, prima con il pensiero e poi con l’applicazione dei cambiamenti”, quasi contro-corrente in “ una società colma di ostacoli”.
Bisogna sicuramente evitare, come oggi è comune, il “ duro prezzo di dover badare solo a stessi”. Solo così il percorso apparirà una necessità comune, un vero e proprio bene che insediandosi in ognuno di noi, quasi ad essere un esercizio giornaliero, trarrà forza dalle nostre radici e conquisterà una collettiva capacità di camminare in una direzione quasi obbligata, dove l’innovazione sarà una conseguenza naturale ed in continuo progresso in ogni campo.
Solo dall’individuo può partire una trasformazione, dall’educazione al pensiero stesso.
Occorreranno capacità, studio e lo sguardo rivolto in un’unica direzione, dove per ricostruire, sarà necessario il giusto distacco da ciò che ha generato una sorta di insicurezza socio economica .
Memori delle nostre radici e sicuri del valore delle nostre eterne emozioni, dovremo far scaturire in ogni campo, con le infinite possibilità del nostro intelletto, l’intuizione che conduce alla vera evoluzione.
L’unione dei nostri valori avrà una energia positiva, unica forza che contagerà sicuramente anche i nostri giovani, oggi così disorientati ma desiderosi di credere ancora in mondo vivibile e possibile.
La reale ed attuabile innovazione del collettivo e nel collettivo, sarà così una vera e grande “ risorsa umana del divenire”.