C
ome dicevano i nostri padri che sapevano riconoscere nella semplicità del vissuto quotidiano lo stato d’animo di chi è
particolarmente soddisfatto e se ne rallegra, ancor oggi esistono tante persone che credono in un processo formativo, nei valori, nel progresso,
nella giustizia e, nella dignità della vita, percorrono un cammino dove è chiara la “revisione delle regole” e lo spazio
alla “meritocrazia” e al riconoscimento dei ruoli.
Persone comuni che incontri ogni giorno, il cosidetto “esercito del bene” che esiste, che ancora crede nella pace, nella cultura,
che si muove nella professione lavorativa con educazione, rispetto e il coraggio di “non aver paura” in questa società colma di ostacoli.
Insomma sono in cammino con i cambiamenti sul lavoro, accettano le sfide alla flessibilità di nuovi ruoli e alla diversificazione nel lavoro,
spesso della ricerca fanno la propria vita. Sono guardati con diffidenza, non è facile andare contro-corrente in una città dove chissà
perchè tutto deve restare com’è:statico, irrisolto, obsoleto e dove le piccole e medie imprese, i professionisti e tutto il comparto che
crede melle attività produttive stanno, a poco a poco, morendo.
In questo percorso faticoso, alcune persone si incontrano e decidono di unire le proprie forze lavorative a sostegno di una ricostruzione nel lavoro
che oggi è necessaria per resistere a un mercato ormai globale.
Attraverso i mass-media sembra che lo scambio commerciale sia solamente dato dall’opportinità in Internet di esportare i nostri
prodotti “Made in Italy”, ciò è importante, ma a monte sarà necessaria una forte preparazione di tutti gli imprenditori
locali e di ogni professionista per far conoscere il vero pensiero che fa affermare il “Made in Italy” che è dato dalla forte
creatività della nostra italianità in ogni campo.